I nostri consigli di lettura crescono di anno in anno, insieme alla nostra organizzazione. I titoli scelti per il 2025 spaziano tra temi diversi, ma legati da un filo conduttore: l’indagine sulla complessità dell’esistenza e sull’intreccio tra storia e attualità, tra identità e politica. I nostri libri ci portano in viaggio verso universi fantastici, mondi naturali e interiori. Sono bussole che ci aiutano a esplorare il presente e a immaginare il futuro, con cui vi invitiamo a tracciare – ancora una volta – percorsi di ricerca e di cambiamento per una società meno diseguale.
Ecco l’elenco completo dei libri, insieme a una ragione o a una frase per cui ci hanno colpito.
Buone letture!
Consigliato da Andrea
Emanuela Anechoum racconta con delicatezza i turbamenti e le scoperte di chi parte alla ricerca del proprio posto nel mondo, cercando punti di equilibrio tra progettualità e fuga, desiderio e incertezza, sogno e memoria. La perdita del padre e l’elaborazione del lutto aprono nuovi spazi per riconnettere tre generazioni e i diversi percorsi di migrazione e di cambiamento con i quali si sono confrontate.
Consigliato da Camilla
«Perché una parola sia pronunciata, deve esserci il silenzio. Prima, e dopo.»
Consigliato da Cecilia
«La gente le girava intorno senza toccarla, guardava oltre di lei senza vederla, o se lo stava immaginando? Lei esisteva o era un’illusione? Se mi spoglio e attraverso il cortile tutta nuda qualcuno mi noterà? A parte i custodi che sicuramente chiameranno la polizia, è da quando l’hanno vista per la prima volta che aspettano solo la scusa buona.»
Consigliato da Cristina
«Insomma, il punto è smettere di considerare l’accessibilità un’emergenza estemporanea da tamponare quando qualcuno si lamenta, trattandola invece come una delle incombenze da prevedere e gestire ordinariamente. Se un’impostazione del genere ci appare strana è perché il sistema abilista ci ha abitato a pensare che sia l’esclusione a essere nomale.»
Consigliato da Daniele
Una guida chiara e appassionante ai dibattiti filosofico-politici, che esplora la nefasta miscela di risentimento e di senso d’inferiorità che anima la rivolta globale contro il liberalismo occidentale. Un sistema che oggi stenta a realizzare appieno le proprie promesse di libertà, di prosperità e di stabilità sociale anche nei suoi principali capisaldi sulle due sponde dell’Atlantico. Uno dei libri fondamentali per capire non solo la reazione nazional-populista in Occidente, ma soprattutto in Asia.
Consigliato da David
Una raccolta di voci illuminante su un episodio della nostra storia recente: l’attacco al Bataclan, ai bistrot vicini e allo Stade de France a Parigi. Carrère ha seguito tutto il processo, pubblicando un articolo a settimana su quotidiani francesi e italiani, poi è uscita questa rielaborazione folgorante di quegli scritti. È un libro che aiuta a capire cosa vuol dire calarsi nei diversi punti di vista. Ed è una lezione su come un Paese possa fare i conti con le proprie ferite e con la propria storia.
Consigliato da Francesca
Un libro che raccoglie il lungo diario tenuto dal regista visionario Werner Herzog durante la lavorazione del suo film-capolavoro Fitzcarraldo nella giungla amazzonica, tra il giugno 1979 e il novembre 1981. Il libro restituisce la narrazione di un’impresa impossibile che giunge ai confini della tragedia nella quale, oltre alla forza selvaggia della natura e a quella lucida dei popoli indigeni, diventa protagonista la relazione d’amore e di odio tra il regista e il suo attore-icona Klaus Kinski.
Consigliato da Francesco
L’autore descrive con chiarezza come il turismo abbia ucciso lo spirito del viaggio. L’intrattenimento di una minoranza di persone privilegiate ha soppiantato l’esplorazione, la scoperta e l’incontro con l’Altro. Il turismo viene raccontato per quello che è: un’industria tossica che trasforma le città e i territori, un fenomeno che rende impossibile l’accesso alla casa, rompe gli equilibri sociali e con un alto costo ambientale, incompatibile con uno stile di vita sostenibile.
Consigliato da Guido
È un romanzo scritto benissimo, in perfetto equilibrio tra narrazione e ricostruzione storica. Racconta la guerra di Bosnia e l’epica di quel conflitto attraverso la relazione tra una figlia e un padre. Lei è un’adolescente belgradese studentessa di medicina. Lui è Ratko Mladić, criminale di guerra responsabile dell’assedio di Sarajevo. Il loro rapporto è un innesco narrativo per riflettere sul nazionalismo, sulla manipolazione politica, sul mistero della malvagità umana. Ma anche su cosa ha significato essere adolescenti nella Belgrado degli anni Novanta.
Consigliato da Jacopo
Un flusso di coscienza che ci fa attraversare la crescita di un giovane di famiglia algerina, abitante di una delle cité parigine. Un vortice di parole e di vita, di rabbia e di amore, di sogni, di paure e di spavalderia che si infrangono sugli alti muri di una società urbana divisa.
Consigliato da Laura
«Se dite che siamo tanto brave, amate madri, angeli del focolare, riposo del guerrieri, brave per i vostri interessi, perché ci massacrate millennio dopo millennio?»
Consigliato da Lorenzo Breveglieri
Per chi ha ancora voglia di porsi domande sul senso dell’esistenza dell’universo, sulla concreta natura del reale, sul come sia accaduto che la materia abbia la forma che oggi noi vediamo, per quel che vediamo. Ma dal punto di vista scientifico della questione, sulla base cioé di quel che la scienza a oggi ci permette di conoscere. Questa lettura è un’esperienza di vertigine della conoscenza, un grande racconto delle origini, una Genesi scritta dalla scienza e con la scienza, che ci accompagna a ricollocarci dentro un’immensità semplicemente incommensurabile.
Consigliato da Lorenzo Scalchi
Anche quest’anno il mio consiglio viene dall’Europa dell’Est. Per me l’Est è una lente efficace per guardare meglio l’altra parte del muro. In questa storia entriamo dentro le stanze di quelle fabbriche di individualismo costruite durante il comunismo: i piccoli appartamenti, tutti uguali, incastonati nei condomini di Bucarest. Stavolta, però, l’inquilina è la magia, capace di trasformare ogni oggetto di quelle case in una metafora universale, che trova risonanza in ogni parte del mondo.
Consigliato da Luca
Questo libro, ambientato a Milano negli anni 2000, è un romanzo di formazione. Racconta come un ragazzo decida di entrare a far parte di un gruppo di estrema destra. Fascinazione per violenza e potere, desiderio di rivalsa, ma anche solitudine e bisogno di sentirsi da qualche parte a casa. Anche se (diremmo noi) dalla parte sbagliata. Lo consiglio perché è interessante e avvincente. Mi ha fatto rivivere la mia città negli anni 2000, dove a quei tempi vivevo ed ero giovane.
Consigliato da Luigi
«Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto.»
Consigliato da Maria
«Rumi, il poeta sufi, ha detto qualcosa che non dimenticherò mai: ben oltre il giusto e lo sbagliato c’è un campo, ti aspetterò là. Avevamo ragione e avevamo torto, e ci incontrammo in un campo. Ci eravamo resi conto che volevamo ucciderci l’un l’altro per raggiungere lo stesso obiettivo: la pace e la sicurezza. Pensate un po’ l’ironia, roba da matti.»
Consigliato da Martina
I motivi per cui consiglio questo libro sono molti: la capacità di affrontare tematiche complesse mantenendo uno sguardo intimo, la scrittura incisiva, la vivacità delle descrizioni e Tambudzai, sfaccettata e scomoda protagonista. Il libro è infatti solo il primo di una trilogia, a cui si aggiungono The book of not e This mournable body, dedicata a Tambudzai, che seguiamo nei suoi tentativi di “alleggerire i suoi fardelli” dall’infanzia nello Zimbabwe degli anni Sessanta-Settanta (quando ancora si chiamava Rhodesia) fino agli anni Novanta.
Consigliato da Massimo
Memoria è raccogliere ossa. Maaza Mengiste ci porta la memoria del colonialismo italiano, raccontata dal punto di vista delle persone che quel colonialismo lo hanno subito. Una storia di resistenza e di dolore, con figure eroiche di donne combattenti. La storia di Hirut che, come scrive la traduttrice Anna Nadotti, si sottrae al ruolo di vittima per assumere quello “di testimone e di custode di un archivio di immagini che raccontano la Storia e la rettificano”. La rimozione sistematica del razzismo e della violenza della nostra storia coloniale si cura anche con libri così potenti e densi.
Consigliato da Roberta
È un libro che riesce in un modo molto bello a incrociare la vita personale dell’autore con la teoria sociologica e politica sul tema dell’identità e delle appartenenze di classe. A partire dal suo ritorno-non ritorno alla città natale dove è cresciuto in una famiglia operaia, l’affermato sociologo e filosofo francese Eribon racconta i conflitti interiori legati al distacco sociale e culturale dalla sua famiglia che è passata, come tante altre, dal voto comunista a quello per l’estrema destra francese.
Consigliato da Rosy
Abbiamo dimenticato la natura, mettendola catastroficamente in fondo alle nostre priorità. Ma possiamo tornare a imparare il suo linguaggio camminando, in mezzo ad essa. Camminare in mezzo ai boschi per riscoprire e riscopririsi come essere umani: non solo membri della società, ma in maniera più elevata parti integranti della natura stessa. Questa edizione è arricchita in maniera preziosa dagli acquerelli di Nicola Magrin che ha trasformato in colore le emozioni della relazione con la natura.
Consigliato da Sara
Quante storie può raccontare un oggetto? Quante vite ha vissuto, e quante vite ha visto accadere? Consiglio questo libro perché, con delicatezza, ci porta in un lungo viaggio attraverso decenni, città, continenti, passioni, delusioni, fughe e tragedie singole e collettive. E lo fa avendo come mappa le sole piccole incisioni di una collezione di netsuke, perline ornamentali giapponesi.
Consigliato da Silvia
«Don Pino sorride. Si era presentato con una scatola di cartone e aveva chiesto cosa ci fosse dentro. Nessuno aveva azzeccato la risposta. Poi era saltato sulla scatola e l’aveva sfondata. ‘Non c’è niente. Ci sono io. Che sono un rompiscatole.’»
Consigliato da Simona
Il desiderio di libertà può convivere con un profondo senso di appartenenza. E la ricerca della libertà passa attraverso il confronto con il peso delle aspettative sociali, con il desiderio di autodeterminazione e con il riconoscimento delle dinamiche di potere nelle relazioni umane. Nel libro di Alderman questi processi hanno spesso a che fare con la rottura del silenzio, con la parola. Prendere parola permette di costruire spazi di libertà e, allo stesso tempo, di tracciare i confini della comunità a cui apparteniamo – nonostante tutto.
Consigliato da Stefano
Questo libro è il ritratto di Peter Fortune, un ragazzo di dieci anni, un’età misteriosa per gli adulti. Ai loro occhi è strano, silenzioso e solitario, ovvero ciò che oggi allarma, in un tempo che celebra solo relazioni, reti, socialità, collaborazioni. Peter invece è maestro del sogno a occhi aperti, la pratica più potente per cambiare il mondo o per giocarci, per esempio scambiando la vita con il gatto per capire l’effetto che fa.
Consigliato da Umberto
Invito a leggere, e a rileggere, Carver. Qualunque sua raccolta di racconti o di poesie. È una lettura che dà la possibilità di fare i conti con esistenze raccontate nel loro essere più umane possibili, senza fronzoli, con poche pennellate e con dialoghi serrati e asciutti. Storie di sopravvivenza, di incomprensione, di inadeguatezza e di mistero che trasportano chi legge verso una coinvolgente compassione. Quello che può capitare di provare è quindi un senso autentico di comune appartenenza all’umanità.
Consigliato da Valentina Bugli
Con un linguaggio semplice e chiaro, la neurobiologa franco-britannica Lucy Vincent ci porta a esplorare l’antica connessione tra corpo e mente utilizzando il punto di vista delle neuroscienze. Portando esempi concreti e casi studio, accompagna chi legge con facilità a comprendere quanto danzare, muoversi, ballare sia parte della nostra esperienza umana e ci permetta di evolvere, di cambiare, di trasformarci, o anche solo di restare in buona salute.
Consigliato da Valentina Vivona
È una scrittura che cattura i sensi. Nella prima parte asseconda il ritmo frenetico dell’infanzia e dell’adolescenza, poi rallenta, entra in crisi, infine ricomincia a pulsare. La vita di Modesta attraversa il Novecento in maniera leggera, libera e sovversiva.