Martedì 29 novembre 2016 si è svolta al Mudec una particolare presentazione della graphic novel Primavere e Autunni di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, che racconta la storia dei pionieri dell’immigrazione cinese a Milano. L’incontro è stato una conversazione aperta tra il pubblico e gli autori introdotto dagli ospiti, Tullo Montanari, Roberto Borgonovi e il nostro Daniele Brigadoi Cologna
Condividiamo con voi il racconto dell’evento tramite un estratto del discorso di Ciaj Rocchi. Buona lettura.
“Più di un anno fa, il 25 settembre 2015, usciva la graphic novel Primavere e Autunni. Nessuno allora sapeva dove ci avrebbe portato.
Solo oggi, a più di un anno di distanza, dopo aver girato l’Italia in lungo e in largo e dopo aver conosciuto la maggior parte degli eredi diretti di questa storia, possiamo dire che è stato molto più di un libro e molto più di un sogno perché ci ha davvero fatto incontrare una nuova famiglia, grande e accogliente, con cui siamo davvero lieti di condividere una parte di cammino.
Primavere e Autunni racconta la storia di Wu Li Shang, anche detto Lesà, il nonno di Matteo, arrivato in Italia dalla Cina a 26 anni nel 1931 con un bagaglio bigiotteria e l’indirizzo di un suo compaesano che era arrivato a Milano anni prima e qui aveva organizzato un giro di venditori ambulanti di cravatte.
Ma sin dall’inizio il nostro intento era quello di raccontare una storia simbolo in cui potessero riconoscersi tutti quei pionieri partiti dai numerosi villaggi del distretto del Qingtian, nel Zhejiang – tra gli anni ’20 e ’30 – alla ricerca di nuovi mercati e di una possibilità per svoltare la propria vita.
E per farlo abbiamo inserito questa piccola storia personale, fatta infondo di gesti quotidiani, nel suo contesto più ampio, alternando le vicende private a quelle storiche: dalle leggi razziali, che nel 1938 vietarono i matrimoni misti agli anni del dopoguerra, quando questi ex ambulanti si trasformano in titolari d’azienda e si avviano verso il boom economico insieme al resto del Paese.
Ripercorrendo la vita del nonno di Matteo che nella Milano delle case di ringhiera conosce e sposa la sarta Giulia Bazzini, si racconta la storia di una comunità che oggi si è arricchita, oltre che dei nuovi arrivati, anche dei nipoti e bisnipoti di questi primissimi pionieri, ed è per loro che questa storia va raccontata prima che passi un’altra generazione e vada perduta.
Abbiamo quindi cercato di ricontattare tutti i vecchi amici del nonno di Matteo per riattivare, come in un atto psico-magico, quel cerchio di relazioni e amicizie che già un secolo fa aveva fatto nascere famiglie e imprese. Per tutti gli eredi diretti di questo retaggio culturale, è un modo per nutrire con nuova linfa le proprie radici più profonde, affermando una complessa e sfaccettata identità e soprattutto recuperando quel senso di collettività che aveva caratterizzato la storia di questi avi e che il tempo stava inevitabilmente facendo sbiadire.”
Autore: Ciaj Rocchi