Un cerchio perfetto è un progetto volto offrire a bambini e ragazzi l’opportunità di conoscere e praticare la Capoeira, favorendo l’aggregazione, la condivisione di valori comuni legati alla pratica sportiva, inserendo i giovani praticanti in una serie di relazioni intra e intergenerazionali finalizzate all’approfondimento della disciplina.

“Un cerchio perfetto”, attraverso la pratica della capoeira e l’utilizzo di tecniche laboratoriali di carattere espressivo e narrativo, mira a valorizzare la pratica sportiva come strumento per rafforzare le competenze di quei giovani e quelle giovani che stanno vivendo particolari momenti di vulnerabilità o fragilità. Il progetto realizza laboratori di Capoeira a Milano, Bergamo e Pavia, coinvolgendo bambini e ragazzi nelle attività divaricate connesse con la pratica della disciplina, tra cui allenamenti, aule di musica, ma anche rode all’aperto, spettacolarizzazioni, partecipazione alle varie attività associative (roda del sabato, eventi pubblici…). Al progetto partecipano più di un centinaio di bambini e bambine tra i 6 e i 12 anni, e di ragazze e ragazzi tra i 12 e i 18 anni circa

Un Cerchio Perfetto è realizzato da Associazioni Sportive dilettantistiche di Capoeira da Angola di Milano, Bergamo e Pavia e Codici, che occupa di costruire l’accompagnamento educativo e delle pratiche narrative ed espressive.

Dal percorso di Cerchio Perfetto nasce il Quaderno di Un Cerchio Perfetto, redatto da Codici a partire dall’ascolto e i momenti di confronto rispetto agli apprendimenti di un intero anno di progetto. Bambini, ragazze e ragazzi, maestre e operatori dalle scuole elementari ai centri diurni, dalle comunità di accoglienza alle scuole di italiano, ci hanno raccontato com’è andato questo percorso a cavallo tra la disciplina della Capoeira e la pratica educativa. Scaricalo qui

Un cerchio perfetto è reso possibile grazie al cofinanziamento di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia nell’ambito del “Bando Sport: un’occasione per crescere insieme, per agevolare la pratica sportiva tra i soggetti più fragili”.